Messico

Wirikuta in resistenza

“Messico, Bolivia e Ecuador sono esempi di questa specie di ironia nella quale, di tutte le forze leader in tutto il mondo, quelle che veramente stanno prevenendo un disastro sono le comunità indigene. Vale a dire, ogni persona che non vive sotto una roccia sa che stiamo affrontando una catastrofe ambientale in potenza, e non in un futuro lontano. In tutto il mondo sono le comunità indigene quelle che stanno cercando di combattere contro questa catastrofe.” Con queste parole il filosofo Noam Chomsky mette in risalto un dato di fatto irrefutabile: se da un lato nel continente latinoamericano le lotte ambientali sono diventate sempre più pericolose per i difensori dell’ambiente, dall’altro emerge appunto il ruolo fondamentale delle comunità indigene nella difesa dei territori, sempre più sotto il fuoco nemico del capitalismo estrattivo che depreda, sfrutta, devasta e uccide ogni cosa: risorse del sottosuolo, risorse della terra, persone. In pratica una guerra alla vita.

Si tratta di una vera rivoluzione, non solo reale, ma anche culturale: dare priorità alla salvaguardia e al rispetto dei territori e di chi ci vive è una pratica rivoluzionaria perché si oppone in maniera radicale e dà un’alternativa vera al pensiero dominante del capitalismo, che professa la monetizzazione di ogni aspetto della vita.

In Messico, una delle esperienze indigene dal basso di riappropriazione dei territori “sacri”, avviene a Wirikuta (nello Stato di San Luis Potosí), dove il pueblo Huicholes è in lotta per difendere la propria terra dalla commercializzazione e dallo sfruttamento imposto dal governo messicano. Il territorio sacro di Wirikuta infatti è stato venduto ad una multinazionale canadese (dell’amico dei poveri e dei migranti Justin Trudeau), la compagnia mineraria First Majestic Silver: su questa terra incombono quindi gli interessi economici di chi crede solo nel dio profitto, a scapito dei diritti, dei sogni, delle emozioni di migliaia di persone.

Per dare voce alle comunità huicholes in resistenza e denunciare gli abusi a cui sono sottoposti, l’associazione Ya basta! Êdî bese!, in collaborazione con le associazioni Salviamo Wirikuta Italia e Argo e il Collettivo universitario Lisc ha organizzato i seguenti incontri:

Wirikuta in resistenza

Con:
Santos de la Cruz Carrillo, Coordinatore del Consejo Regional Wixarika por la Defensa de Wirikuta.
e
Maria Mendicino, fotografa, scrittrice, sciamana e fondatrice di Salviamo Wirikuta Italia.
Introduce
Riccardo Bottazzo, giornalista.

Mercoledì 3 maggio
c/o Centro Dedalo di Mira, ore 18

Giovedì 4 maggio
c/o Aula 1B San Basilio, ore 17

wirikuta in resistenza

In attesa degli incontri, la storia di Wirikuta la trovate ben raccontata qui dal giornalista Riccardo Bottazzo.

Questo è il primo di una serie di incontri con cui l’associazione Ya Basta Êdî Bese si propone di raccontare le lotte latinoamericane in difesa dell’ambiente. Lotte che non sono poi così lontane da quelle che vedono i comitati cittadini e i movimenti dal basso della Vecchia Europa opporsi alle Grandi Opere, inutili, costose, in odore di mafia e corruzione, capaci solo di devastare l’ambiente trasformando in merce i beni comuni ed inquinando la stessa democrazia. Impattanti sull’ambiente rispetto ai benefici che ne deriverebbero. È il caso dei comitati No Tap o No Tav (solo per citare i più famosi ed attuali) la cui lotta a difesa dei propri territori e per un diverso concetto di sviluppo e progresso è osteggiata dagli organi istituzionali, ma al tempo stesso è capace di mobilitare intere comunità e di produrre un forte consenso tra la popolazione.