Kurdistan

Io, italiano contro l’Isis: in molti ad ascoltare il racconto di Karim

Pubblichiamo il report multimediale tratto da globalproject.info di questo incontro che si è svolto il 17 luglio a Senigallia. Per la prima volta Karim Franceschi, senigalliese, militante dello Spazio Comune Autogestito Arvultùra, arruolato come volontario nell’YPG (Forze di Difesa del Popolo), racconta nella sua città l’esperienza di combattente sul fronte Kurdo-siriano.

Doveva essere una serata unica e lo è stata.
In molti si sono ritrovati venerdì 17 luglio all’Arvultura per ascoltare quel racconto che dopo molto viaggiare ha trovato la strada di casa. Per la prima volta Karim racconta nella sua città l’esperienza di combattente sul fronte Kurdo-siriano contro le milizie del Califfato nero e lo fa seguendo i binare del ricordo e dell’elaborazione politica.
Il ricordo è quello delle parole che completano le immagini, foto di guerra, di combattenti e di vittime, di donne che imbracciano un fucile e di cartine che tratteggiano sconfitte e vittorie. Sono il racconto di un ragazzo di 26 anni cresciuto nella piccola provincia occidentale che decide di mettere in gioco la propria vita in nome di un progetto politico che si sta sviluppando nel Rojava, chiamato “Confederalismo Democratico”. Sono le parola di chi ha rotto il confine dell’indifferenza di fronte una strage, ma ancor di più di fronte un’idea di libertà e democrazia in grado di organizzarsi e respingere quella che sembra un’invincibile minaccia, l’Isis.

A questa parte si intreccia il percorso politico, quello dei centri sociali che nel sentire vicina la resistenza di Kobane creano il progetto “Rojava Calling”, e quello più ampio della “democrazia senza stato”, il “Confederalismo democratico” , che nutre e rinforza quella resistenza.
Ad accompagnare Karim in questo intreccio è stato Egidio Giordano, militante dei centri sociali napoletani “Laboratorio Occupato Insurgencia” e “MezzoCannoneOccupato” .
Egidio è stato il primo a partire per la staffetta a Suruc, al confine tra Turchia e Siria, inaugurando il progetto “Rojava Calling” che mira a stringere rapporti solidali e umanitari con la città di Kobane. L’obiettivo prefisso è la costruzione di un ponte di aiuti materiali per sostenere i campi profughi e la ricostruzione.
“Se non fosse stato per Egidio non sarei mai partito” racconta Karim mettendo in fila i tasselli che l’hanno portato alla sua scelta e incollandoli, insieme a Egidio, con la sostanza delle idee. Quelle idee che hanno la pretesa di ribaltare l’odio e il razzismo facendosi portatrici di un ideale laico femminista e democratico.

Spazio Comune Autogestito Arvultùra

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