L’arte come strumento di resistenza di un popolo. Si chiama “Siver Rights”, diritti d’argento, la mostra che si è aperta venerdì 11 giugno 2021, nel museo ar/ge kunst, Kunstverein di Bolzano, curata da Emanuele Guidi. Un progetto al quale ha collaborato anche l’associazione Ya Basta Êdî Bese e che consiste in una esposizione di gioielli in argento realizzato dal capo spirituale, attivista mapuche, nonché esperto artigiano argentiere Mauro Millán. Silver Rights, si concentra sul legame ancestrale delle comunità con la terra (mapu) che è stato logorato e negato da forze colonizzatrici, mutate nei secoli per instaurarsi progressivamente negli ultimi decenni attraverso pratiche di chiara matrice neoestrattivista.
Attraverso la mostra, organizzata dall’artista torinese Elena Mazzi e dall’artista argentino Eduardo Molinari, ed i gioielli realizzati per l’occasione, Mauro Millán costruisce una narrazione globale della lotta mapuche – una lotta sia spirituale che fisica – che ha come fine la riappropriazione di terreni ancestrali che rappresentano l’essenza stessa della vita indigena in sintonia con la natura. Terreni che il Governo argentino ha svenduto a multinazionali straniere, non ultima l’italiana Benetton.
Ya Basta Êdî Bese ha contribuito attivamente a mettere in contatto gli artisti con i capi spirituali mapuche. La stessa Elena Mazzi ha partecipato alla carovana che l’associazione ha organizzato circa un anno fa in Patagonia. Il libro, edito da Archive Books, che accompagna Silver Rights conterrà, oltre ai contributi di Leandro Martínez Depietri, Emanuele Guidi, Eduardo Molinari, Ana Ramos e Riccardo Bottazzo, anche l’inedito diario della carovana da Buenos Aires ai territori mapuche delle provincie del Chubut e di Rio Negro con i resoconti degli incontri con le comunità resistenti di Pillan Mahuiza, Lago Rosario, Lafken Winkul Mapu, Lof Kurache e Pu Lof Cushamen.