‘Finchè non avremo giustizia, per loro non ci sarà pace.’
Ha avuto inizio la camminata plurinazionale per dire “Stop al Terricidio!” promossa dal Movimiento de Mujeres Indígenas por el Buen Vivir, che con questo motto intende richiamare l’attenzione sui crimini connessi al modello di sviluppo argentino – e non solo – basato sullo sfruttamento di territori e conoscenze, perpetrato spesso in forme latenti ma inesorabili, attraverso delitti ambientali, genocidi e annichilimento della cultura dei popoli originari. Suoli distrutti da miniere e piantagioni industriali, incendi dei boschi, fiumi avvelenati da acque di processo e agro tossici, culture diverse annientate per non lasciare spazio ad altre visioni del mondo.
In tutto questo la donna indigena si trova in prima fila a combattere tutti i giorni per garantire l’approvvigionamento di acqua sana, l’istruzione dei propri figli in comunità con idiomi non riconosciuti dalla scuola ufficiale, la dignità in società che individuano la razza come discriminante di riferimento.
Sono donne appartenenti alle 36 nazioni indigene presenti nel territorio dell’Argentina, dalla Patagonia al Chaco, a Jujuy e Córdoba, quelle che attraverseranno la nazione per arrivare a Buenos Aires il 25 maggio, anniversario dell’indipendenza dalla corona spagnola e data in cui lo Stato cominciò a costituirsi come forza di invasione dei territori indigeni.
Donne del Movimiento de Mujeres Indígenas por el Buen Vivir che, come ci dice la cofondatrice Moira Millán, stanno dando vita a questa iniziativa da sole perché non vogliono “la tutela né di uomini maschilisti o patriarcali né del femminismo bianco”.
È un’organizzazione di donne che parlano “a partire dalla condizione di essere donne indigene” con le proprie rivendicazioni che oggi stanno condividendo con l’auspicio che “la camminata sia plurinazionale, che ci siano tutti i popoli e anche il popolo argentino; che sia intersettoriale; che tutti quelli o quelle che sentono il desiderio di lottare contro il terricidio possano marciare e camminare accanto a noi.
Cammineremo insieme a tutte quelle persone che, come noi, si sentono indignate, impotenti e che non vogliono essere semplici spettatori di fronte alla tragedia, né complici silenziosi di fronte alla distruzione della vita”.
Appello delle Mujeres Indigenas por el Buen Vivir.
Camminata: Stop al terricidio!
Finchè non avremo giustizia, per loro non ci sarà pace.
Appello Urgente
Dal Movimiento de Mujeres Indígenas per il Buen Vivir
invitiamo a dire Stop al Terricidio!
Noi donne indigene dei diversi territori plurinazionali duramente colpiti dal Terricidio cammineremo insieme a tutte quelle persone che, come noi, si sentono indignate, impotenti e che non vogliono essere semplici spettatori di fronte alla tragedia, né complici silenziosi di fronte alla distruzione della vita.
Invitiamo a dare risalto, rivendicare ed esigere la fine del Terricidio!
Chiederemo che il Terricidio sia considerato un crimine contro la natura e contro l’umanità, che i Terricidi siano giudicati e condannati. Fino ad ora, tutti gli attentati contro la vita della nostra madre terra sono rimasti impuniti. La noncuranza dei governi alimenta l’avidità, la smania letale dell’estrattivismo.
È per questo motivo che ci proponiamo di arrivare nella Città Autonoma di Buenos Aires il 25 maggio, quando si compie il 211° anniversario del primo vagito di indipendenza della Repubblica Argentina. Ricordando che in quella data lo Stato iniziò a costituirsi come forza di invasione nei territori indigeni.
Come eredi di quelle nazioni originarie invase, saccheggiate, assassinate e schiavizzate facciamo un appello urgente ad agire nello spirito della mapu, pacha, terra per combattere il terricidio. Lo Stato deve rendere conto di ciò che ha fatto ai nostri territori.
Come pensa di riparare tutto quello che ha causato?
Genocidio: sterminio di popoli originari; Ecocidio: ecosistemi strappati dalla faccia della terra; Epistemicidio Indigeno: eliminazione di altri modi di pensare la vita, la cui repressione e persecuzione hanno portato alla clandestinità delle nostre pratiche spirituali e mediche, con la conseguente impossibilità di vivere secondo la nostra cultura che è in assoluta armonia con la natura.
La plurinazionalità che abita i confini di tutti i territori oggi chiamati Argentina deve unirsi in un grido per la vita, costruendo insieme al popolo argentino e ai popoli del mondo una nuova matrice di civiltà. Le repubbliche coloniali hanno portato il Terricidio alla sua massima espressione di dolore e di morte.
Certo non mancherà chi dice: “Compagne indigene, non ci sono le condizioni per andare a combattere.”
A costoro rispondiamo: “Non ci sono più le condizioni per vivere, è per questo che andiamo a lottare”.
Le nostre donne guaritrici, le nostre autorità spirituali e molte di noi stanno ricevendo verità che ci vengono rivelate attraverso i sogni, su eventi che stanno per accadere. In quanto portatrici di queste visioni, ci impegniamo ad essere custodi della vita. Non ci sono scuse, il momento è adesso. Non cammineremo da sole, lo spirito della terra e quello delle nostre antenate e antenati verranno con noi. Siamo decise ad offrire la nostra forza, la nostra saggezza, il nostro spirito e il nostro cammino per farla finita una volta per tutte con tanta morte.
Grideremo al mondo che finché non avremo giustizia, per loro non ci sarà pace.
Vi invitiamo a darci sostegno e a camminare assieme a noi, Mujeres Indígenas contra el Terricidio.
BASTA DE TERRICIDIO / STOP TERRICIDIO
per maggiori informazioni e per sostenere la camminata: bastadeterricidio@gmail.com
Banco Galicia – conto: 6000-6 314-1
CBU: 0070314520000006000619
Identità del CBU: MOVIMIENTO.MUJERES
Documento DNI: 16351737 – Irma Yolanda Perriot