Wallmapu

Appoggiamo la lotta della comunità di Villa Mascardi

L’aggressione alla comunità Lafken Wigkul Mapu, durata 4 ore durante le quali sono stati esplosi centinaia di colpi con proiettili di gomma e piombo, si è conclusa con alcuni feriti, per fortuna non gravi, e tanta spavento soprattutto da parte dei numerosi bambini che ci vivono.
 
La motivazione ufficiale dell’operativo di polizia è stata la necessità di assicurare l’incolumità per un sopralluogo in una costruzione in disuso limitrofa alla comunità. Appare comunque strano che durante l’assalto individui non in divisa abbiano innescato un incendio alla costruzione, poi arginato dagli integranti del lof in attesa dell’arrivo dei pompieri da loro allertati.
 
In realtà si è trattato dell’ennesima rappresaglia, una pratica criminale e persecutoria, reiterata a partire da quel 25 novembre 2017 quando ammazzarono Rafael Nahuel. Un delitto che le istituzioni locali tentano di insabbiare provocando azioni allo scopo di criminalizzare la comunità mapuche e non giungere ad una giusta condanna.
 
Azioni accompagnate da campagne mediatiche razziste che riportano la storica dicotomia del “mapuche amico” e del “mapuche nemico” ora violento, terrorista, deciso a morire per le sue convinzioni o a fuggire, se necessario.
 
Anche durante questa giornata non si sono stancati di ripetere (come tre anni fa) la posizione ufficiale delle istituzioni che approvano la repressione nei confronti delle comunità in processo di recupero territoriale. Un messaggio forte per ribadire il rifiuto a qualsiasi spazio di dialogo auspicato dalla comunità Lafken Wigkul Mapu.
 
Per affermare chiaramente che gli interessi degli investitori non si mettono in discussione e tutto quello che può essere di ostacolo alla speculazione immobiliare turistica, va rimosso con ogni mezzo necessario.
 
Manifestiamo la nostra solidarietà agli integranti del Lof Lafken Wigkul Mapu e il nostro appoggio alla resistenza del popolo mapuche nel recupero dei territori contro ogni estrattivismo.