Wallmapu

Libertà per la Machi Francisca Linconao

Riceviamo e pubblichiamo dal territorio Mapuche

Il caso della Machi Francisca Linconao aggiornato al 02/01/2017

Dopo dieci giorni di sciopero della fame le condizioni di salute della Machi Francisca Linconao, autorità spirituale del popolo Mapuche, sono in peggioramento. La personale protesta della Machi è iniziata per chiedere la libertà dopo nove mesi di un processo noioso e ingiusto, per il caso Luchsinger-Mackay.
La Machi Francisca Linconao infatti è uno dei cinque accusati dell’omicidio dei proprietari terrieri Luchsinger Mackay nel Wallmapu. L’accusa e la condanna per la Machi sono aggravate dall’applicazione della legge sull’antiterrorismo, che è stata emanata da Augusto Pinochet ed è stata applicata in modo sistematico al popolo Mapuche, per essere considerato un pericolo per la società, agli occhi dello Stato cileno.

Di conseguenza, Francisca Linconao dovrebbe trascorrere in detenzione preventiva l’attesa di giudizio, senza aver dimostrato il reato di cui è accusata. Tuttavia, a causa delle delicate condizioni di salute della Machi, gli è stato assegnato il “privilegio” degli arresti domiciliari; questo privilegio le è però stato successivamente negato, portandola nuovamente in prigione e innescando questo 23 dicembre la sua decisione di andare in sciopero della fame in attesa della risoluzione della sua situazione giuridica. A titolo di solidarietà con la Machi, cinque prigionieri politici mapuche dal carcere di Temuco si sono uniti allo sciopero della fame.

La risposta dello Stato cileno è stato in ogni aspetto discriminatorio ed indolente. Dalla prigione hanno rifiutato le loro richieste, gli hanno vietato le visite e se le loro condizioni di salute peggioreranno, saranno inviati alla “zona di salute” per poi continuare a scontare la loro pena in carcere.

La Machi ha fatto un appello disperato alla Presidente Michelle Bachelet a farle visita in ospedale, appellando al suo status di medico e di donna. Di fronte alle domande della stampa, il presidente se ne è lavata le mani e ha detto “Il problema è nelle mani della giustizia, quindi non mi pronuncerò”, ignorando il problema.

Come si vede, a poche settimane dalla grande mobilitazione in Cile e in America Latina contro la violenza nei confronti delle donne, questo diritto non è uguale per tutti.

In un contesto in cui si è evidenziato che esistono i montaggi contro il popolo Mapuche, è urgente mobilitarci e solidarizzare con questa causa. Non possiamo permettere l’abuso contro la cultura Mapuche e la ingiusta condanna delle sue autorità.

Machi Francisca Linconao libera!!!

Red Internacional en Defensa del Pueblo Mapuche/ 2017

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