Messico

Messico – Nelle piazze per chiedere giustizia per Rubén Espinosa

Primo articolo dal viaggio nel Messico invisibile e desaparecido dell’Ass.ne Ya Basta! Êdî Bese!

Nemmeno il tempo di scendere dall’aereo e assistiamo all’ennesimo caso di violenza dello Stato.

Rubén Espinosa, fotoreporter per la rivista Proceso e per l’agenzia Cuartopoder, é stato assassinato, qui nel Distrito Federal, da un commando che ha assaltato la casa dove si era rifugiato e lo ha ucciso con due colpi alla testa.  Con il fotoreporter Rubén Espinosa nella notte dello scorso venerdì, sono state uccise anche Nadia Vera, antropologa e attivista, originaria del Chiapas, e la studentessa e modella Yesenia Quiroz Alfaro, nata a Morelia. Delle altre due donne non si conosce ancora l’identità.

Espinosa, da poco tempo si era autoesiliato dallo stato di Veracruz e si era traferito nella capitale perché temeva di essere assassinato. A Veracruz, infatti, lavorava seguendo soprattutto i movimenti ed era critico verso il Governatore dello Stato, Javier Duarte.

L’ultima intervista a Rubén Espinosa del 9 luglio 2015 a Rompeviento TV.

L’assalto inoltre, ricorda per la tecnica usata un assalto simile avvenuto a Xalapa, capitale del Veracruz, nel quale lo scorso giugno sono stati brutalmente assassinati dai paramilitari 6 studenti universitari.

Il punto centrale e nuovo di questo ennesimo attacco alla libertà di parola è che per la prima volta un commando proveniente da fuori colpisce così ferocemente nella capitale, fino a ieri immune da questo genere di violenza, legata alla strategia del terrore.

Il pomeriggio di domenica si sono svolte manifestazioni per chiedere #JusticiaParaRubén nelle maggiori città del paese.  A Città del Messico il corteo di un migliaio di persone é partito da Angel de la Independencia, ha attraversato il Paseo de la Reforma per concludersi di fronte alla sede del Governo di Veracruz, il cui governatore Javier Duarte é considerato il responsabile dell’assassinio del fotoreporter.

Con l’uccisione di Ruben sale a 14 il numero di giornalisti uccisi nello stato di Veracruz durante il governo di Javier Duarte.

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