Messico

Messico – Cronaca della #12AccionGlobalParaAyotzinapa

A 8 mesi dal massacro di Iguala in cui furono uccise 6 persone e fatti sparire 43 studenti della Escuela Normal Rural Isidro Burgos di Ayotzinapa, ancora violenze e repressione contro i manifestanti della #12AccionGlobalParaAyotzinapa.

I quattro cortei partiti da distinti punti della capitale si sono ritrovati al Hemiciclo a Juarez dove sono stati bruciati tutti i manifesti elettorali dei principali partiti politici raccolti per la strada.


Con questa azione, gli studenti hanno ribadito come ritengano responsabile della sparizione forzata dei 43 studenti il sistema politico, di cui i partiti sono la diretta espressione. L’azione comunicativa era inoltre un chiaro invito a disertare le elezioni che si terranno il 7 giugno prossimo.

Durante il comizio i genitori degli studenti scomparsi si sono espressi così: “Non diciamo no al voto, diciamo no alle elezioni. L’assemblea popolare è l’alternativa, consiste in due delegati per comunità che faranno conoscere le necessità dei popoli. Non abbiamo bisogno di politici chiaccheroni“. Allo stesso tempo è stato affrontato il tema delle sparizioni e l’indignazione per la “verità sorica” del governo corrotto di Peña Nieto, ritenuto il responsabile delle sparizioni forzate. Sul finire della giornata le violenze della polizia che dopo aver impedito l’accesso allo Zocalo ha spento il falò provocando l’ira dei manifestanti a cui i granaderos hanno risposto con cariche e lacrimogeni. I manifestanti si sono difesi con una fitta sassaiola e dopo ulteriori cariche degli agenti la situazione é tornata alla normalitá.

Dopo questi fatti gli studenti lamentano l’arresto di alcuni manifestanti, prontamente smentito dagli organi di polizia. Numerose sono state le proteste anche in altre zone del Paese. A Chilpanchingo é stata bloccata per alcune ore l’Autopista del Sol, fino all’arrivo di un notevole numero di agenti federali. Proteste anche ad Acapulco, in Chiapas dove é stata bloccata per alcune ore l’Autopista Tuxtla-San Cristobal de las Casas e in Chihuahua dove é stata chiusa simbolicamente la “Galeria de la memoria y la recuperacion de la paz”.

Non si ferma dunque la protesta e l’indignazione per i tragici fatti avvenuti a Iguala il 26 settembre scorso. Manifestare e continuare a parlare del caso Ayotzinapa é tenere viva la speranza dei genitori di riavere i propri cari e di dire con chiarezza che #FueElEstado.

L’Associazione Ya Basta! Êdî Bese! Il prossimo agosto organizza un “Viaggio nel Messico invisibile e desaparecido” per sostenere la lotta di studenti e genitori e per continuare a chiedere veritá e giustizia.

Per informazioni sul viaggio scriveteci a: info@yabastaedibese.it

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