Traduzione a cura di Rita Tamiello, Associazione Ya Basta! Êdî Bese!, Mestre-VE
Lo scorso fine settimana la polizia statale ha attaccato gli studenti della Scuola Normale di Ayotzinapa nei pressi di Chilpancingo, Guerrero.
La notizia dell’aggressione è stata diffusa attraverso un video.
Più di 600 poliziotti hanno attaccato tre autobus dove si trovavano quasi 50 studenti normalisti di Ayotzinapa. Gli uomini in divisa hanno lanciato gas lacrimogeni e pietre ferendo sei studenti, due dei quali sono stati trasferiti in un ospedale della capitale del Guerrero.
Con bastoni e pietre membri della Polizia Statale hanno rotto i vetri del camion dove si trovavano gli studenti. Nel video diffuso si può notare che alcuni agenti hanno trascinato fino al bordo della strada uno degli studenti e armati di caschi e scudi hanno colpito il giovane.
La Scuola Normale Rurale Raul Isidro Burgos de Ayotzinapa e i genitori dei 43 studenti scomparsi, hanno condannato l’attacco. In un comunicato hanno denunciato il clima di repressione e di aggressione nei loro confronti che è andato crescendo a partire dalla scomparsa degli studenti normalisti il 26 settembre scorso a Iguala.
I genitori hanno denunciato che due studenti sono stati privati della loro libertà e trasferiti all’Istituto di Formazione e Preparazione della Polizia (INFOCAP), e rilasciati dopo tre ore. I fermati hanno subito maltrattamenti e ora presentano lesioni in diverse parti del corpo.
I genitori e gli studenti normalisti hanno dichiarato che il governo li sta aggredendo in modo sistematico. Già nel dicembre del 2011, membri delle forze di sicurezza avevano ucciso tre studenti; lo scorso 26 settembre ne hanno fatti sparire 43, ne hanno uccisi 3 e feriti 19,uno dei quali si trova ancora in coma.
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